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Il sangue è un tessuto particolare del corpo umano e ha caratteristiche diverse da individuo a individuo. Tali differenziazioni prendono il nome di gruppi.
Per gruppi sanguigni si intende una classificazione del sangue basata sulla presenza o l'assenza, sulla superficie dei globuli rossi, di sostanze antigeniche ereditate. Il gruppo sanguigno è una delle numerose caratteristiche di un individuo, come ad esempio il colore degli occhi e dei capelli, ed è geneticamente determinato alla nascita e presenta contributi da entrambi i genitori. Quasi sempre un individuo ha lo stesso gruppo sanguigno per tutta la vita, tuttavia in casi molto rari e particolare (come nel caso di pazienti che ricevono un trapianto) è possibile che il gruppo sanguigno cambi.
Oggi sono riconosciuti dalla International Society of Blood Transfusion (ISBT, società internazionale delle trasfusioni sanguigne) ben 30 gruppi sanguigni, organizzati in sistemi di gruppi sanguigni. Un sistema di gruppi sanguigni è determinato dalla scelta degli antigeni che distinguono i diversi gruppi: questi antigeni possono essere proteine, carboidrati, glicoproteine o glicolipidi (dipende dal sistema di classificazione usato).
Il sistema di classificazione più conosciuto e il sistema AB0 ("A" - "B" - "zero") insieme con il sistema Rhesus (Rh). Altri sistemi esistenti sono il sistema MNS, il sistema Kell ed il sistema Lewis.
Conoscere il proprio gruppo sanguigno è importante, infatti, se un individuo è esposto a un gruppo sanguigno che non è riconosciuto come il proprio, il sistema immutario produce anticorpi che possono specificatamente legarsi a quel particolare antigene e viene sviluppata una memoria immunologica contro quell'antigene.
L'individuo diventa così sensibile a quell'antigene con la conseguenza che i suoi anticorpi si possono legare ad antigeni sulla superficie dei globuli rossi trasfusi (o di altre cellule tessutali estranee), portando spesso a una distruzione di queste cellule attraverso l'intervento di altri componenti del sistema immunitario.
Per le trasfusioni quindi è vitale che sia selezionato un gruppo sanguigno compatibile con quello del ricevente.
Nel sistema AB0 (da leggersi "A-B-zero") esistono quattro diversi gruppi sanguigni.
Il sistema AB0 è diffuso anche negli Stati Uniti con il nome di ABO system (con la lettera O maiuscola invece del numero zero). Nell'ex-USSR i gruppi sanguigni utilizzano lo stesso sistema ma sono sono indicati usando i numeri romani invece delle lettere. Questi erano i nomi utilizzati per la prima volta nella classificazione AB0, compiuta originalmente nel 1907 da Jan Jansky. I gruppi sanguigni erano contrassegnati da I, II, III e IV corrispondenti rispettivamente a 0, A, B e AB. La designazione con A e B in riferimento ai gruppi sanguigni fu successivamente proposta da Ludwik Hirszfeld.
Ognuno dei gruppi sanguigni precedentemente indicati viene suddiviso ulteriormente in due categorie dal fattore Rhesus, che indica la presenza di un particolare antigene Rh sulla membrana dei globuli rossi nel sangue. Il fattore Rhesus può essere positivo (Rh+) o negativo (Rh-).
Esistono anche ulteriori fattori (come il fattore di Kell) per la distinzione dei vari gruppi sanguigni.
Le agglutinine e gli antigeni del sangue pongono delle barriere alle trasfusioni di sangue tra persone di gruppi diversi.
In particolare:
La presenza dei vari gruppi sanguigni rappresenta ovviamente un grosso ostacolo nel caso di trasfusioni. Gli ospedali devono mantenere scorte dei vari gruppi sanguigni e un'ingente scorta di gruppo 0 Rh- da utilizzare quando non si conosce il gruppo del paziente e non si ha tempo di effettuare le analisi.
Alcuni studi sono volti a trattare il sangue in modo da eliminare gli antigeni A, B ed Rh e quindi a rendere il sangue 0 negativo.
Se un individuo è esposto a un gruppo sanguigno che non è riconosciuto come il proprio, il sistema immutario produce anticorpi che possono specificatamente legarsi a quel paticolare antigene e viene sviluppata una memoria immunologica contro quell'antigene. L'individuo diventà così sensible a quell'antigene. Questi anticorpi si posso legare ad antigeni sulla superfice dei globuli rossi trasfusi (o di altre cellule tessutali), portando spesso ad una distruzione di queste cellule attraverso l'intervento di altri componenti del sistema immunitario.